5 ragioni per non comprare liste di email per campagne di marketing
Raccogliere un buon numero di indirizzi email di potenziali clienti interessati al proprio prodotto/servizio è il sogno di ogni azienda. In un mercato generalmente saturo, pieno di pesci grossi con cui è difficile competere, farsi conoscere e, soprattutto, guadagnarsi la fiducia di un cliente costa tempo e fatica. Per questo esistono agenzie che consentono di comprare indirizzi email in blocchi di migliaia di contatti, le cui modalità di raccolta risultano difficilmente trasparenti.
Se stai valutando di acquistare liste di email per popolare la tua newsletter, ti chiediamo di fermarti un attimo e rifletterci bene.
I problemi che possono derivare da un’attività di questo genere sono molteplici:
1. Problemi legali
La normativa italiana stabilisce che l’invio di newsletter a scopo promozionale richiede l’esplicito consenso del destinatario, oltre a quello al trattamento dei dati personali (D.Lgs. 196/03). In caso contrario, non è permesso utilizzare l’email di quell’utente e si rischia di incorrere in sanzioni pesanti. Spesso i blocchi di mail a pagamento sono invece raccolti da crawlers in grado di scansionare interi siti a caccia di email, a prescindere dal consenso al contatto per fini commerciali dei proprietari del dato.
2. Reputazione IP compromessa
Le liste acquistate possono contenere indirizzi errati e spam traps, che possono causare la messa in black list degli indirizzi IP usati per la spedizione. A questo aggiungiamo le probabili segnalazioni di spam effettuate dagli utenti, a cui arrivano in posta email indesiderate e il quadro è completo.
3. Blocco account email
Normalmente i provider di posta hanno gli strumenti per capire se i contatti sono naturali o se una lista è comprata L’ESP (Email Service Provider) potrebbe bloccare l’invio di mail a rischio spam e, in casi limite, anche sospendere il servizio, creando un danno concreto all’azienda.
4. Prestazioni basse
Anche supponendo che lista acquistata sia di qualità, i tassi di apertura (open rate) e i click ai link/CTA inclusi nel messaggio (click-through rate) sono generalmente bassi. Pensa che stai entrando a far parte di quel nutrito gruppo perfetti sconosciuti che bersagliano di mail e chiamate altri sconosciuti per proporre un prodotto/servizio che non conoscono e che non stanno cercando in quel momento. Il risultato? Stai perdendo e facendo perdere tempo (oltre a rischiare di essere marcato come spam).
5. Danno alla brand reputation
Le liste di email a pagamento sono a disposizione di tutti coloro che le vogliono comprare. Per questo motivo, i proprietari del dato potrebbero essere contattati da più aziende sconosciute e concorrenti, andando ad accrescere l’insofferenza per quel tipo di comunicazione e per chi la fa. Con questo tipo di approccio al marketing, stai di fatto entrando a casa di sconosciuti senza bussare. Come pensi di essere accolto?
I nostri consigli: qualità, non quantità
Nella nostra esperienza, conta molto di più la qualità rispetto alla quantità dei contatti. È fondamentale intercettare un bisogno nel momento in cui si manifesta ed essere pronti a proporre una soluzione affidabile e che funziona. La brand reputation passa anche (e soprattutto) per il rispetto del cliente acquisito e/o potenziale. Per cui:
- Raccogli indirizzi email previa accettazione del consenso al trattamento dei dati e all’invio di materiale a scopi di marketing (tramite form di registrazione sul tuo sito, o tramite campagne sui social)
- Metti sempre e chiaramente l’utente nella condizione di disiscriversi, qualora lo volesse
- Profila bene i tuoi contatti e invia comunicazioni solo a chi ritieni possa essere potenzialmente interessato
- Pianifica nel tempo e cura la qualità dei tuoi contenuti
- Raccogli contatti dal vivo nel contesto di un evento, fiera, manifestazione
Per concudere
Quanto stiamo per scrivere suonerà poco “markettaro”: l’email marketing richiede tempo e fatica. Non abbiamo scorciatoie efficaci e, soprattutto, immediatamente remunerative da consigliarti; solo impegno, strategia e buone pratiche.
E tu? Che strategie hai per l’email marketing?
Facci sapere cosa ne pensi!